Guadagnare dalle criptovalute in perdita. Sfruttare i rialzi e ribassi dei prezzi
Postato , di Fabio Carbone
(Non si tratta di una consulenza finanziaria o di un invito a investire, ma della simulazione di una tecnica sperimentale. Se proprio vuoi provarla, fallo prima in demo mode).
Può accadere di investire in criptovaluta (bitcoin, ethereum o qualsiasi altra) e di ritrovarsi presto o poi con l’investimento in perdita. Questo accade in particolare ai cosiddetti “cassettisti”, i quali sono investitori con strategie di investimento di medio e/o di lungo periodo.
I cassettisti sono poco avvezzi all’acquisto e alla vendita giornaliera o di breve periodo, preferiscono piuttosto comprare e detenere.
Quando si investe ragionando nel medio-lungo termine, può accadere che il nostro investimento iniziale possa andare in rosso e che possa farlo anche per un periodo prolungato nel tempo.
Non solo. Può accadere che l’investimento subisca una pesante correzione con una durata temporalmente lunga.
Del resto la criptovaluta, come altre classi di attivo, è soggetta a regole di mercato identiche. Quello che cambia è l’alta volatilità dei singoli crypto asset rispetto ad altri asset, ed è quella che appunto può far sobbalzare il cuore agli investitori meno esperti del settore o che comunque si sono da poco affacciati al mondo degli investimenti, ma lo hanno fatto partendo dalle criptomonete.
La tecnica che vogliamo spiegare in questa breve guida, è in qualche modo una riproposizione rovesciata della strategia del Piano di accumulo del capitale in criptovaluta (crypto PAC).
Se con un PAC in criptovaluta l’obiettivo è quello di sfruttare i momenti di ribasso per acquistare l’asset class, con la strategia che illustreremo a breve sfrutteremo all’opposto le fasi rialziste e ribassiste di più breve periodo, per incrementare il quantitativo di criptovaluta in nostro possesso.
Andiamo con ordine, fissiamo alcuni paletti e quindi scopriamo la tecnica per guadagnare dalle criptovalute in perdita.
Guadagnare dalle criptovalute in perdita durante rialzi e ribassi prezzi
Bisogna spiegare da subito che la tecnica del guadagnare dalle criptovalute in perdita, non permetterà nell’immediato di rientrare del capitale inizialmente investito.
Qui l’obiettivo è inverso. Sfruttando la volatilità nelle fasi ribassiste dei mercati, si intende accumulare maggiore criptovaluta.
Si tratta quindi di una tecnica con cui provare ad accumulare una maggiore quantità criptovaluta, senza investire ulteriori fondi ma sfruttando quella quantità di criptovaluta di cui già si è in possesso.
Ribadiamo, la tecnica non permette di rientrare nell’immediato del capitale investito, piuttosto sperimenta una modalità per l’investitore di accumulare maggiore quantità di criptovaluta in attesa della prossima fase rialzista del mercato di riferimento.
E quest’ultimo passaggio è l’assunto posto alla base di questa tecnica. Cioè si assume che in futuro il mercato delle criptovalute tornerà positivo e tornerà sopra il livello di prezzo a cui avevamo acquistato il crypto asset (chiaro che non vi è certezza, ma è il nostro assunto).
A quel punto, dal momento che avremo nel frattempo messo in pratica una strategia di accumulo del bitcoin o di ether (ETH) e così via, cambiando in euro l’investimento ci ritroveremo con un capitale nettamente superiore di quello inizialmente ipotizzato.
Ricapitolando.
- La tecnica del guadagnare dalle criptovalute in perdita è una tecnica di accumulo da mettere in pratica quando siamo in perdita con l’investimento.
- La strategia non ha come obiettivo immediato quello di far recuperare il capitale iniziale investito, ma intende far accumulare più uniswap (UNI), o più polkadot (DOT), in generale di consentire di mettere in tasca più criptovaluta di quella precedentemente detenuta.
- La tecnica assume come fondamento che in futuro il prezzo del crypto asset in nostro possesso entrerà in un nuovo trend rialzista che lo condurrà nei pressi del precedente massimo storico (ATH: all time high) o anche oltre. (Non è certo che avverrà il rialzo, ma la tecnica si poggia su questa ipotesi).
Ma vediamo nel concreto come funziona questa tecnica che vuole aiutarci a guadagnare ulteriore criptovaluta quando gli orsi sono i padroni del mercato cripto.
Ai cassettisti potremmo dire: non lasciamo tutta la torta agli speculatori, portiamo a casa qualcosa anche noi mentre attendiamo il prossimo ATH. Meglio una attesa attiva, che una attesa passiva che ci vede subire le prese di profitto da parte di altri.
La tecnica per guadagnare dalle crypto in perdita
Ed eccoci entrare subito nel vivo della strategia per guadagnare ulteriore criptovaluta quando esse sono in perdita.
Proviamo, cioè, a rimpinguare il nostro portafoglio finanziario. O meglio ancora, diamogli ulteriore peso in criptovaluta senza dover aggiungere neppure un altro euro di tasca nostra.
Ecco un esempio che ci aiuta a comprendere meglio quanto accennato nella parte precedente.
Esempio di accumulo di criptovaluta
Poniamo di avere investito 4.500 euro nell’acquisto del bitcoin (BTC) al prezzo di 45.000 euro. Significa che abbiamo ottenuto in cambio 0,1 BTC.
Poniamo il caso che per un cambio al ribasso del trend il prezzo del bitcoin scende a 40 mila euro e che per alcune settimane resti lì, per poi scendere ulteriormente a 35 mila euro e fino a 15 mila euro.
In una situazione del genere è chiaro che il nostro investimento è in grave perdita.
Siamo fiduciosi, tuttavia, che sul lungo periodo (anche di qualche anno) il prezzo della criptovaluta ritornerà al prezzo di acquisto per poi superarlo.
Nel frattempo cosa facciamo? Lasciamo agli altri investitori, e in particolare a chi fa day trading, di incassare al posto nostro? No di certo.
Ed ecco allora la strategia.
Dimenticando di avere acquistato 0,1 BTC al prezzo di 45.000€, vendiamo 0,1 BTC in una fase di recupero dopo il fondo toccato a 15.000€.
Ipotizziamo, quindi, il seguente scenario:
- vendo 0,1 BTC a 17.000€ (in rialzo dai 15.000€) = 1.700€;
- compro BTC con 1.700€ a 16.500€ (altra fase di ribasso di breve perido) =0,10303030 BTC.
Com’è possibile notare nei due scambi del nostro scenario di esempio, al termine dell’operazione siamo tornati in possesso di una quantità maggiore di BTC. Non abbiamo recuperato il nostro capitale iniziale di 4.500€ investiti, ma ora abbiamo una maggiore quantità di BTC in nostro possesso.
Quando il prezzo del bitcoin in futuro tornerà sopra i 45.000€ (questa la nostra ipotesi), seguendo questa tecnica, non solo ci ritroveremo in tasca con un guadagno sul capitale inizialmente investito, ma anche su quella porzione di BTC che nel frattempo abbiamo incassato sfruttando l’ampia volatilità che il mercato del bitcoin riserva agli investitori.
La strategia vuole in pratica affermare che, quando si verifica un sell-off esteso è buona norma non lasciarsi pietrificare ma reagire seguendo la volatilità del mercato per risultare comunque vincenti al termine.
I rischi
Ovviamente la strategia non è priva di rischi e di pericoli. Perché se non bene attuata, rischia di far finire l’investimento in una sorta di trappola.
Ciò può accadere, ad esempio, se vendiamo a 22.000€ prevedendo un ribasso a 21.000€ e invece il prezzo del BTC, dopo un movimento laterale durato alcune ore o giorni, prosegue il rialzo fino a 25.000€ e non scende più sotto i 22.000€.
Pro e contro della strategia
Come ogni strategia di investimento e di trading, anche la tecnica di accumulo di criptovaluta quando il nostro investimento iniziale è in perdita, ha i suoi punti a favore e i suoi punti a sfavore.
Li elenchiamo qui di seguito nel dettaglio fornendo anche qualche ulteriore suggerimento.
Pro
- Si accumula maggiore criptovaluta nell’ipotesi di arricchire il portafoglio finanziario nel futuro.
- Non si resta inermi mentre altri conducono operazioni di take profit (prese di profitto) selvagge che sono a nostro danno.
- Con l’inversione del trend da ribassista a rialzista, beneficeremo di un guadagno nettamente superiore rispetto a quello inizialmente ipotizzato.
- La strategia offre la possibilità di incassare in euro una parte della criptovaluta extra generata dalla tecnica di trading.
Contro
- Se si sbagliano le previsioni e non si intercetta bene la direzione del prezzo, si rischia di “consumare” la criptovaluta anziché aumentarla.
- In caso di improvvise impennate del prezzo si potrebbe restare tagliati fuori dalle prese di profitto.
- Non capire quando il trend ribassista generale sta lasciando il passo a un trend rialzista robusto, può escluderci dall’obiettivo finale: rientrare in possesso del capitale iniziale, più l’extra profitto.
Quest’ultimo aspetto è particolarmente critico e lo ribadiamo dopo averne discusso in breve nel paragrafo precedente relativo ai rischi della tecnica di guadagnare dalle fasi ribassiste delle crypto.
Poniamo il caso di vendere bitcoin al prezzo di 29 mila euro stimando che scenderà ancora di un altro po’. Invece non ci siamo resi conto che aveva toccato il fondo e che quel prezzo stava indicando al contempo una inversione del ciclo: da ribassista a rialzista.
Abbiamo ormai venduto e quindi siamo tagliati fuori dal rialzo, poiché per la tecnica dell’accumulo sin qui spiegata è necessario che il valore di BTC prosegua la discesa sotto i 29 mila euro a cui abbiamo venduto.
Come si risolve in questi casi? Le scelte sono due. O si attende il prossimo ciclo ribassista, ma questo vorrebbe dire un completo fallimento della propria strategia di investimento, oppure si riacquista in perdita convinti che il rialzo sarà così consistente da colmare la perdita stessa.
Del resto, se nel frattempo abbiamo accumulato più della criptovaluta inizialmente acquistata, la piccola perdita sarà comunque sopportabile. Meglio, ad ogni modo, prendere tutte le cautele del caso ed evitare che uno scenario del genere si possa verificare.
Come? Seguendo quest’altro consiglio. 👇
Non usare il capitale crypto in una unica operazione
Quando si ipotizza o si sperimenta di mettere in pratica la tecnica di accumulo di criptovaluta in mercati ribassisti (meglio provare prima in demo), è bene non usare l’intero capitale in una unica operazione.
Se possediamo 0,2 bitcoin in perdita, non adottiamo la tecnica sin qui spiegata vendendo in una unica operazione gli 0,2 BTC. Meglio “spacchettare” la somma in più operazioni da dirigere in direzioni opposte del mercato.
Ad esempio:
- 0,1 BTC potremmo impiegarli per seguire le fasi ribassiste di breve periodo;
- un altro 0,1 BTC potremmo impiegarli nelle fasi rialziste di breve periodo.
Succede, infatti, anche durante un trend ribassista generale, che si verifichino dei rialzi di più o meno breve periodo. Bisogna saperli sfruttare, ma è anche vero che non possiamo prevederli tutti.
Meglio quindi optare per una strategia che ci consente con una parte del capitale in criptovaluta di guardare agli ulteriori ribassi e un’altra parte riservarla agli aumenti di prezzo di brevissimo o breve periodo. Per breve periodo intendiamo 1 o 2 giorni, ma anche una intera settimana o più.
Delle volte il trend ribassista generale impiega anche mesi prima di “scaricare a terra” tutti i suoi effetti nefasti. Vedasi il grafico di uniswap (UNI) qui sotto riportato (fonte CoinMarketCap.com).
Il grafico prende in esame il periodo che va dall’1 gennaio 2021 al 25 gennaio 2022. Come si nota dal grafico, dopo aver raggiunto l’ATH del 4 maggio a 35,79 euro (dati Coinmarketcap.com), UNI ha perso valore tornando ai livelli di gennaio 2021.
Successivamente UNI è risalito ed è ridisceso più volte, senza mai più raggiungere l’ATH. Tutta la fase seguita all’ATH di maggio 2021 è da considerarsi un trend ribassista con trend rialzisti di breve periodo.
Se un investitore avesse acquistato UNI a 32 euro, cioè poco prima del picco, nei mesi successivi si sarebbe ritrovato nel vortice di un trend ribassista con rialzi che lo avrebbero illuso, fino a trascinarlo al prezzo di 9,31 euro il 25 gennaio 2022.
La tecnica sin qui presentata entra in funzione proprio in queste fasi, per vendere su tutti i picchi rialzisti di breve periodo e di riacquistare sui conseguenti ribassi. In questo modo non si rientrerà in possesso del capitale inizialmente investito, ma si accumulerà una maggiore quantità di UNI.
Incassi sugli accumuli maturati nel breve periodo
Nel caso in cui si dovesse riuscire ad accumulare una buona quantità di UNI, è possibile vendere una parte di quelli guadagnati in eccesso per incassare un po’ di denaro.
Ad esempio.
- 100 UNI inizialmente comprati al prezzo di 32 euro.
- Dopo 6 mesi di applicazione della tecnica di accumulo sul trend ribassista ci ritroviamo con 190 UNI.
- Al picco di un trend rialzista di breve periodo vendiamo 20 UNI per rientrare di una parte del capitale inizialmente investito.
- Restiamo con 170 UNI.
Come si nota dall’esempio, vendendo i 20 UNI non ne usciamo in perdita rispetto al capitale iniziale (100 UNI), poiché lo conserviamo tutto. Anzi, restiamo ancora con un discreto quantitativo di UNI accumulati nei sei mesi di applicazione della tecnica: 70 UNI.
Ritornando all’argomento principale di questo capitolo, i 100 UNI che ci ritroviamo in perdita vengono spacchettati in gruppi di 25 UNI o 50 UNI e 50 UNI, per porli su direzioni opposte.
A questo punto bisogna rispondere a una domanda. Come facciamo a capire la direzione del prezzo di una criptovaluta?
Alla domanda rispondiamo a partire dal prossimo capitolo.
Interpretare la direzione del prezzo: gli strumenti di analisi tecnica
Per capire quando vendere e quando ricomprare la criptovaluta in perdita, è importante avere dei punti di riferimento. Tali punti di riferimento ci vengono forniti dagli strumenti di analisi tecnica.
Se già hai una infarinatura minima su come si legge un grafico e come si usano determinati indicatori di volume, di momentum e così via, queste nozioni ti risulteranno utili per capire in quale forchetta di prezzo si sta muovendo BTC e quando è il momento giusto per vendere e quando è il momento di ricomprare.
In mancanza di conoscenze di analisi tecnica, un semplice e intuitivo strumento che può aiutare è il calcolatore del pivot point.
Grazie a questo strumento si identifica un punto mediano del prezzo in un dato giorno o settimana, e si verifica fin dove potrebbe salire e fin dove potrebbe scendere.
Il calcolatore di pivot point richiede anch’esso una comprensione più tecnica che dobbiamo rimandare necessariamente a una guida dedicata più estesa che si trova in vendita anche sugli ebook store online.