Costituzione di un Reggimento di Cyber militari per la cyberwar
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Cercasi cyber militari da inserire nel I Reggimento di Difesa Informatica.
Gli idonei si occuperanno della difesa dei “confini” cibernautici del Paese, tra cui i data center delle Pubbliche amministrazioni, delle aziende strategiche nazionali e dell'intera rete di comunicazione utilizzata dai cittadini.
I requisiti dei candidati cyber militari
I candidati devono essere in possesso dei seguenti requisiti psicofisici:
- elevata resistenza allo stress psichico;
- elevate doti di problem solving;
- elevate doti di gestione multitasking.
Requisiti minimi richiesti per gli ufficiali:
- Laurea in Ingegneria informatica, o laurea in Informatica con voto non inferiore a 107/110.
Requisiti minimi richiesti ai sottufficiali:
- Laurea in Ingegneria informatica, o laurea in Informatica con voto non inferiore a 104/110.
Requisiti minimi richiesti al personale di truppa:
- Laurea in Ingegneria informatica, o laurea in Informatica con voto non inferiore a 96/110.
Requisiti comuni a tutto il personale militare che entrerà in forze nel neo costituito Reggimento per la cyber sicurezza:
- Conoscenza elevata della famiglia di sistemi operativi Linux e del sistema operativo UNIX.
- Elevata conoscenza dei seguenti linguaggi di programmazione: Python, C++, Javascript, SQL, Go.
- Conoscenze approfondite dei sistemi di reti centralizzati e decentralizzati.
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Cyber militari cercasi: non più una fantasia
Non esiste un Reggimento militare dove la mattina si marcia e il resto del giorno si programma. Eppure andrebbe pensato alla luce degli eventi bellici in corso in Ucraina. La guerra combattuta in smart working non è così fuori dalla realtà come potrebbe apparire: le tecnologie ci sono già. Per questo serve un approccio alla protezione delle infrastrutture informatiche nazionali completamente ripensata, nuovo.
Andrebbero pensati sistemi di sicurezza informatica basati su sistemi decentralizzati (perdona il gioco di parole), dove gli stessi dati sono custoditi allo stesso modo su più nodi della rete. Se un nodo viene attaccato, gli altri lo soppiantano in 10 secondi o anche meno.
I DLT (Distributed Ledger Technology) possono essere di grande aiuto, tra cui le catene a blocchi (blockchain).
La Difesa nazionale, ad esempio, dovrebbe dotarsi di un sistema decentralizzato di scambio dei dati basato su private blockchain da utilizzare come canale di comunicazione interno, chiuso e autonomo. Un canale di comunicazione da impiegare in caso di guerra di difesa (come prevede la Costituzione Italiana) quando gli altri canali di comunicazione sono stati compromessi.
Conclusione
Questo articolo lo avevo scritto di getto il 16 dicembre 2019 e lo avevo poi abbandonato in una cartella del computer. Ora ho provveduto ad aggiornarlo un po’ e ad ampliarlo leggermente alla luce di quanto sta avvenendo in questi tempi drammatici per la stabilità del mondo (molti non se ne sono ancora resi conto).
Nel 2019 scrivevo:
“Nel prossimo futuro veri e propri reparti di cyber militari organizzati come un normale Reggimento saranno indispensabili a ogni Esercito del mondo. Perché? La guerra informatica è già iniziata, ecco perché servirà avere un vero e proprio Reggimento di cyber militari”.
Il “prossimo futuro” è arrivato, ben prima di quanto potessimo immaginare.
E sempre nel 2019 aggiungevo anche queste altre riflessioni che riporto qui sotto. Non so se possono essere utili, le aggiungo comunque.
Le prossime guerre si combatteranno in rete
Le prossime guerre si combatteranno utilizzando la tastiera di un PC o anche attraverso forme più avanzate di realtà aumentata e realtà virtuale.
Immagina, infatti, se la rete informatica di un Paese venisse attaccata a livello sistemico. Cosa accadrebbe?
- Giù le telecomunicazioni (rete fissa e mobile, più quella satellitare).
- Niente accesso internet non solo per i cittadini, ma anche per le imprese e per le Pubbliche amministrazioni.
- Attacco ai data center delle industrie strategiche del Paese per bloccare la produzione (eventi già accaduti con il blocco della produzione di multinazionali dell'alluminio e del petrolio).
- Attacco ai data center delle Pubbliche amministrazioni e delle Forze armate di quel Paese.
In società sempre più fortemente digitalizzate e digital dipendenti, il blocco del sistema di comunicazione informatica significherebbe la paralisi completa.
Anche per i droni delle Forze aeree potrebbe diventare complicato decollare, non avendo più una rete di telecomunicazioni militare funzionante. Sì, perché anche la rete di telecomunicazioni militare va difesa ed è per questo che serve un reparto di cyber militari che si occupi di farlo.