LiFi più veloce del WiFi. Intervista a Francesco Paolo Russo Founder To Be srl

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- Francesco Paolo Russo, Founder e CEO To Be Srl. Foto di Giacomo Acunzo. -

Il futuro della connessione Internet è la tecnologia LiFi (o Light Communication), più veloce, sicura e a ridotto impatto ambientale rispetto al WiFi.

Francesco Paolo Russo, architetto e innovatore esperto di SmartCity e fondatore (oltre che CEO) di To Be srl, ci spiega in questa intervista come è possibile veicolare informazioni attraverso la luce.

Una tecnologia rivoluzionaria quella presentata da To Be, che ha vinto il TIM #WCAP call ed ha potuto installare la prima LiFiZone a Pompei, luogo che rappresenta la storia millenaria della nostra Italia.

Potrebbe spiegare ai lettori di OpportunitaDigitali.it come è possibile veicolare dati attraverso delle lampadine a LED?

La luce è un’onda tanto quanto lo sono le radiofrequenze o le onde elettromagnetiche di altro tipo, allo stesso modo questo segnale luminoso, se opportunamente modulato, può diventare veicolo di trasmissione di dati e informazioni generando dei codici binari che sono alla base della comunicazione.

Questo, in parole semplici, è esattamente ciò che avviene con la tecnologia LiFi.

L’architettura del sistema prevede sempre a monte una sorgente luminosa, salvo situazioni particolari, si tratta di corpi illuminanti a LED. Ogni LED di ultima generazione (degli ultimi due anni tendenzialmente) può essere reso LiFi compatibile ossia in grado di trasmettere dati.

Lato ricevente, invece, smartphone e tablet hanno bisogno di una applicazione (che generalmente customizziamo per il cliente finale) che sfrutta la fotocamera del dispositivo per la ricezione delle informazioni. Soluzioni di streaming dati bidirezionale per pc invece necessitano di una chiavetta usb in grado di leggere il segnale emesso dalla sorgente luminosa e a sua volta di fare l’upload dei dati.

 

Dove può essere applicata la tecnologia Li-Fi, in quali contesti d’uso?

I contesti di applicazione della tecnologia LiFi sono molteplici e vanno dal:

  • mondo del Retail con esperienze di marketing di prossimità molto innovative,
  • al mondo della valorizzazione di percorsi espositivi e beni culturali dove la stessa luce che illumina un’opera d’arte trasmette informazioni al visitatore rispetto a quello che sta guardando,
  • arrivando al mondo Energy dove il concetto Energia - Luce - Dati risulta molto interessante all’interno di una dimensione complessivamente sostenibile dell’intervento (no onde potenzialmente pericolose).

Non ultimo per importanza, e di grande interesse anche per To Be, il settore della Sanità e tutti quei contesti dove si trattano dati sensibili e magari molto pesanti. Il LiFi, infatti, garantisce elevati standard in termini di CyberSecurity oltre a non dare problemi di interferenze con strumentazioni particolari in contesti sensibili (ospedali, industria pesante).

- Foto: To Be Srl. -

 

Anche nelle nostre case, quindi, avremo modem/router LiFi e non più WiFi? Quanto sarà veloce la rete di casa LiFi?

Certamente sì, la tecnologia è già pronta per entrare nelle case delle persone, ciò che in tal senso deve ancora maturare è questo segmento di mercato nello specifico.

Il LiFi, tra le altre caratteristiche, ha la possibilità di raggiungere velocità paragonabili a quelle del 5G, sfruttando lo spettro della luce che è diecimila volte più ampio rispetto a quello del WiFi.

Abbiamo già delle soluzioni disponibili, al momento non ad uso domestico, che viaggiano a 10 Gbps in streaming dati.

 

To Be srl ha già implementato la tecnologia in contesti reali?

Di fatto, lo dico con estrema tranquillità, abbiamo aperto il mercato essendo tra i primi a livello globale e forse gli unici con use cases e referenze importanti alle spalle.

Tra tutti posso citare le LiFiZone che abbiamo implementato all’interno del progetto Smart@Pompei con TIM, MIBAC e CNR.

- Installazione LiFiZone Smart@Pompei. Foto di Giacomo Acunzo. -

 

Una domanda circa la cybersecurity. Quali protocolli di sicurezza sono necessari per garantire che nessuno possa intercettare i nostri dati?

L'assoluta sicurezza è veramente difficile, ed impossibile, da raggiungere. Quello che viene fatto oggi è utilizzare protocolli estremamente potenti ed aggiornati, come ad esempio il TLS, il WPA3 ed IPSec, che vengono considerati come standard di sicurezza elevati.

Il LiFi aggiunge un nuovo livello di sicurezza "fisico": mentre con i segnali wireless, come il wifi, è possibile ricevere segnale altrui anche trovandosi in ambienti differenti, con il Li-Fi è assolutamente necessario trovarsi sotto la stessa luce per poter tentare di intercettare il segnale. Ed anche intercettando il segnale, ci sarebbero ancora tutti i protocolli di sicurezza standard usati anche da banche ed istituzioni a difenderci.

 

Per concludere, condivido una riflessione sulla quale mi piacerebbe ascoltare il suo punto di vista.

In futuro le nostre autovetture saranno tutte connesse ad Internet e, probabilmente, a una infrastruttura digitale predittiva capace di farci evitare anche le buche. La rete per connettere le auto ha però un costo, dovuto alle apparecchiature di comunicazione da installare su tutta la rete autostradale e cittadina. La tecnologia LiFi potrebbe essere la soluzione più economica per stendere la rete di comunicazione e farlo anche in breve tempo?

Ogni sorgente luminosa può diventare un veicolo di trasmissione di informazioni. All’interno della città, sfruttando questa tecnologia, potremmo far scambiare dati relativi alla sicurezza ovviamente alle macchine tra di loro, potremmo connettere a partire dai lampioni stradali tutto l’ambiente urbano compresi i semafori senza problemi di elettrosmog.

Ringrazio Opportunità Digitali per questa intervista e approfitto per lanciare una sfida: noi siamo pronti a fare la prima città al mondo LiFi in Italia a partire anche da una sola piazza, speriamo che non sia Dubai a rubarci questo primato!

Grazie a lei.

Sito web To Be srl: https://tobe-srl.it.



Foto Fabio Carbone: autore articolo
Fabio Carbone
Scrittore web tecnico ma versatile, scrive di criptovalute e blockchain per quotidiani online, siti di settore e aziende. Ha seguito un corso accademico sull'Industria 4.0 applicata al business; ha ottenuto 2 certificati blockchain professionali: BerkeleyX e The Linux Foundation.
Ghost writer e amante delle tartarughe d'acqua dolce, nel tempo libero cura il blog www.rugatartaruga.eu.
Per contatti professionali: LinkedIn.

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